Il cacciatore di occhi
Sebastian Fitzek
Einaudi, pubblicato nel Dicembre 2011
378 Pagine
Nel giardino di una clinica psichiatrica Johanna Strom è seduta su una panchina, quando un uomo le porge una foto, la foto di sua figlia Nicola incatenata ad un tavolo chirurgico con delle pinze a tenerle gli occhi aperti. Johanna non sa chi è l'uomo, è disperata perché l'ex marito e la polizia sono convinti che la ragazzina sia scappata volontariamente, e ha poche speranze di essere creduta perché è un'alcolizzata in riabilitazione, e sopratutto perché non sa dove cercare l'uomo con la foto.
Così Johanna irrompe nella vita di Alina, la fisioterapista che aiutò a risolvere il caso del "Collezionista", chiedendole aiuto nel cercare la piccola Nicola.
Ad aver rapito la piccola Nicola è Sucker, il chirurgo con la passione per gli occhi che infliggeva terribili sevizie alle sue vittime, l'unica testimone è Tamara Schilier, che riporta ferite indelebili ancora sul suo corpo.
Ma c'è un'altra persona che ha l'ossessione per gli occhi, un serial killer spietato che Alexander Zorbach e la polizia stanno ancora cercando, il "Collezionista", ancora a piede libero.
I due killer sono in qualche modo collegati? Qual è il punto d'unione tra due efferati serial killer?
"Il gioco degli occhi" e "Il cacciatore di occhi" sono gli unici due libri in serie, per ora, di Sebastian Fitzek.
Ritroviamo Alex Zorbach dove lo avevamo lasciato e la storia, infatti, inizia proprio partendo dalla fine de "Il collezionista di occhi", indispensabile quindi leggere il primo capitolo della serie prima di cimentarsi nella lotta contro il tempo da cardiopalma di questo secondo libro.
Una trama bellissima, davvero interessante e scritta con lo stile unico di Fitzek, intrigante e inimitabile.
Una storia in cui il colpevole incarna il male vero e proprio, e l'ho trovato ancora più crudo del precedente. Alcune scene fanno accapponare la pelle e le descrizioni di Fitzek sono talmente chiare da riuscire ad avere davanti agli occhi le immagini di ciò che sta succedendo.
In ogni suo libro Fitzek si concentra sulle paure più nascoste, le analizza e le inserisce nelle sue storie, puntando il tutto e per tutto sull'aspetto psicologico di esse, riuscendo appieno nel suo intento, cioè far sentire il lettore partecipe, coinvolto e sconvolto.
Un autore strepitoso, in grado di inquietante col solo potere della scrittura e subito dopo intenerirti una volta arrivati ai ringraziamenti. I suoi, sono tra i più belli mai letti, eccone un assaggio:
"Quando presento un libro, una delle domande più frequenti è: ma scusi, non bisogna avere qualche rotella fuori posto per scrivere un romanzo così?
Di solito rispondo: pensi alle sue di rotelle, visto che per leggerlo spende addirittura dei soldi.
Ma lo ammetto: la diffidenza nei miei confronti è grande. Come fa uno con una faccia da ingenuo come la mia a scrivere addirittura un thriller psicologico? Fatemi dare la risposta standard che usavo a scuola: Non lo so!"
Spero di avervi incuriosito, un autore e un libro super consigliato.